
Una delle malattie più gravi al mondo, l’Alzheimer va a colpire, in modo progressivo, la memoria di chi ne è colpito, ma non solo! Si tratta oggi di una delle forme più comuni di demenza senile e rappresenta una vera e propria sfida non soltanto per chi ne soffre ma anche per i familiari.
Perdita della memoria
Come anticipato, uno dei problemi maggiori legati all’Alzheimer, e uno dei primi sintomi di cui ci si accorge, è la perdita di memoria, che può essere grave o meno, a seconda dell’individuo e dell’aggressività della malattia stessa. Oltre a ciò però ci sono anche altri sintomi che possono aiutarci a diagnosticare precocemente la malattia e a trattarla

Il decorso dell’Alzheimer, infatti, è variabile da persona a persona, con segnali comuni che propendono a manifestarsi, in modo graduale. Poichè si tratta di una malattia legata prettamente all’invecchiamento, è facile scambiarli per sintomi legati proprio al passare del tempo. Ma è importante non sottovalutarli e intervenire in maniera preventiva, così da rallentare il progresso della malattia.
Tra i segnali più frequenti, dunque, il maggiore e principale è la perdita di memoria a breve termine. Chi è affetto da Alzheimer infatti può spesso dimenticare avvenimenti anche molto recenti, qualche appuntamento, magari, o anche il nome di qualche familiare. Si tratta di piccoli sintomi da attenzionare che possono subito metterci in allarme.
Difficoltà cognitive e alterazioni del comportamento
Un altro dei problemi gravi legati alla comparsa dell’Alzheimer, e proprio a causa delle sue interferenze a livello cerebrale, può essere la comparsa di alcuni cambiamenti legati al comportamento. Qualcuno che, di solito, era sempre calmo e pacato, potrebbe diventare improssivamente irascibile e irritabile, senza motivi apparenti. Le alterazioni dell’umore, quindi, sono un un segnale importante.

Tali alterazioni sono ancora più significative quando in presenza di altri sintomi cognitivi, come ad esepmio la difficoltà a trovare le parole corrette durante una conversazione. Chi soffre di questa malattia, infatti, potrebbe trovarsi bloccato anche per lungo tempo, in cerca dell’esatta parola da dire (o usandone una inadeguata).
Si tratta di un sintomi chiamato afasia e compromette la capacità di comunicare in modo efficace, portando, pertanto, a situazioni di isolamento degli individui colpiti per la frustazione che ne deriva. Anche la perdità della capacità di orientarsi è un campanello d’allarme, e in genere dei più gravi. Ci si può, ad esempio dimenticarsi di dove si trova, o addirittura non riconoscere luoghi familiari o ambienti noti.
Difficoltà nello svolgere attività quotidiane
Con il progredire della malattia, anche le attività più semplici cominciano a diventare complesse e questo, qualora non fosse stata ancora diagnosticata, è un importante segnale da tenere presente. Azioni come il semplice cucinare un piatto di pasta, vestirsi o fare la spesa possono diventare dei compiti difficili; in queste situazioni si parla di aprassia.

Un segnale importante da attenzionare, poi, può essere legato ad una ridotta capacità di giudizio. Persone malate di Alzheimer, infatti, possono prendere decisioni del tutto insolite, rispetto ai comportamenti normali, come ad esempio uscire di casa a tarda notte senza un motivo preciso, indossare degli abiti non idonei alla temperatura esterna o persino spendere grosse quantità di denaro in modo inconsulto.
Anche la perdita di interesse per relazioni interpersonali (amici, familiari), attività sociali o hobby personali, comunemente nota come apatia, è un forte segnale legato a questa malattia. Si tratta di una sorta di isolamento emotivo che viene spesso ricollegato alla depressione ma che, in comunione ad altri segnali come quelli citati precedentemente, può essere ricollegato all’Alzheimer.
I sintomi avanzati
Qualora la malattia si trovi ad uno stadio avanzato, sarà possibile notare dei segnali ancora più evidenti che ci porteranno, a questo punto senza possibilità di sbagliarsi, ad una diagnosi di Alzheimer. In questi casi più gravi, le persone affette potrebbero non essere più in grado di riconoscere perfino le persone più care, come una figlia o il proprio coniuge.

Potrebbero persino credere di trovarsi in un momento temporalmente differente della propria vita, nel passato, mostrando un forte disorientamento anche all’interno della propria casa, che magari non riconoscono più o che, se quella in cui si è vissuti in gioventù, ricordano in un modo differente. In tali situazioni si possono anche generare ansia o aggressività nell’individuo.
Nelle fasi più acute della malattia il linguaggio tende a deteriorarsi, fino a diventare spesso incoerente o comunque molto limitato e persino le funzioni motorie risentono di criticità importanti; azioni come il camminare, il masticare o il deglutire possono diventare molto difficili, con conseguenti sintomi fisici indiretti come difficoltà nel dormire, perdita di peso o anche incontinenza. Ricordiamo di rivolgerci sempre al nostro medico curante non appena sorgono i primi indizi di questa malattia, in modo tale da poterla eventualmente prendere per tempo e mitigare così i suoi effetti.